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Chi è e cosa fa l’ortottista: ruolo e competenze

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  • Chi è e cosa fa l’ortottista? Analizziamo il ruolo e competenze

    Orto…cosa? L’ortottista-assistente in oftalmologia è il professionista sanitario che tratta i disturbi motori e sensoriali della visione ed effettua le tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica.
    Tutti quegli esami tecnici che ti sarà capitato di eseguire dal tuo oculista, tra cui OCT, campo visivo, topografia… e si assicura, attraverso alcuni test, che il tuo sistema visivo binoculare funzioni correttamente e/o in caso di alterazioni ti aiuta con consigli o con una vera e propria riabilitazione a migliorare la qualità della tua vista.

    ortottista

    Dove e cosa ha studiato l'ortottista?
    L’ortottista è in possesso del Diploma di laurea di I livello in Ortottica e Assistenza in oftalmologia (conseguito ai sensi dell’art. 6, comma 3, del DL 30/12/1992, n. 502, e successive modificazioni) che si ottiene dopo aver frequentato il corso di laurea triennale presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, al quale si accede tramite test di ingresso a numero chiuso, e si conclude con un esame di abilitazione all'esercizio.

    La classe di laurea dell'ortottista fa parte delle professioni sanitarie della riabilitazione L/SNT2.
    Tutti gli ortottisti devono poi essere iscritti a un Albo professionale presente per regione e consultabile da tutti.

    Quali sono le competenze e gli ambiti di intervento dell’ortottista?
    L’ortottista è una figura altamente varia e dunque ciascun ortottista sceglie uno o più ambiti in cui specializzarsi e offrire la propria competenza.
    In maniera molto generale verranno elencate alcune delle competenze e degli ambiti di intervento dell’ortottista:
    - valutazione e riabilitazione dello strabismo, a qualsiasi età;
    - valutazione e riabilitazione dell’ambliopia (occhio pigro);
    - valutazione e riabilitazione visiva dei disturbi che impediscono una - visione binoculare come la diplopia (visione doppia): l’intervento dell’ortottista in questi casi aiuta a indirizzare il paziente verso delle indagini accurate e a risolvere la diplopia mediante l’uso dei prismi;
    - valutazione e riabilitazione in caso di bambini con disturbi specifici dell’apprendimento e disprassia visiva:
    l’ortottista lavora a stretto contatto con logopedisti, psicologi, TNPE…
    - prevenzione e riabilitazione dei sintomi da astenopia visiva dovuti alla prolungata attività davanti a monitor, PC, smartphone;
    - esecuzione di esami di oculistica quali campo visivo, OCT, esami elettrofunzionali, test per valutare la sensibilità al contrasto e la percezione dei colori, refrazione, topografia corneale…
    - prevenzione, valutazione e riabilitazione delle disabilità visive (ipovisione) e stimolazioni visive nell’ambito della pluridisabilità;
    - strumentazione nelle sale operatorie oftalmologiche: l’ortottista può anche essere strumentista!
    - screening visivi nelle scuole, nelle aziende sia per i più piccoli che per gli adulti;
    - consulenza per Aziende, Industrie, Associazioni, Società sportive, scuole ecc. in tema di qualità della visione.

    Quando e perché dovrei rivolgermi a un ortottista?
    L’ortottista può intervenire a tutte le età partendo dal neonato sino ad arrivare al soggetto anziano.
    Vediamo quali sono le possibilità:
    Nel bambino:
    - è consigliabile effettuare una visita ortottica almeno entro i 3 anni in concomitanza con la prima visita oculistica
    - prima dei 3 anni (già dai 6-12 mesi) qualora vi sia familiarità per difetti visivi o patologie oculari o il genitore noti atteggiamenti particolari: occhi storti, stropiccia o strizza gli occhi, occhi spesso arrossati...

    Cosa viene valutato in una visita ortottica nei più piccoli?
    1) Acuità visiva: risponde alla domanda ‘quanto vede il mio bambino?’ A seconda delle età ci sono metodi e test differenti che ci consentono di scoprire quanto vede il piccolo e di poter individuare se vi è la presenza di difetti di vista (ipermetropia, miopia, astigmatismo) i quali potranno poi essere corretti nel modo più idoneo con l’aiuto del medico oculista;

    2) Stereopsi: è la percezione della profondità che è presente solo se i due occhi sono ben allineati tra loro e collaborano in maniera corretta;

    3) Motilità, convergenza oculare - visione binoculare: consente di valutare se i muscoli oculari funzionano in maniera corretta o se vi è qualche deficit, dunque ci consente anche di individuare quadri di strabismo e di poterlo quindi trattare nel modo più tempestivo e corretto possibile;

    4) Fissazione, saccadi, movimenti di inseguimento, coordinazione occhio-mano: sono tutte abilità visive che soprattutto con la crescita diventano sempre più importanti nella quotidianità del bambino.
    Sono quelle abilità che presuppongono un’attività di lettura, scrittura, disegno e anche per attività sportiva…

    5) Senso cromatico: andiamo a individuare se il bambino riesce a vedere tutti i colori o se presenta alterazioni su alcune delle gamme. Se non li riconosce tutti non è affatto un problema, ma è bene essere a conoscenza di una eventuale difficoltà che si potrà riscontrare poi nel periodo scolastico;

    6) Contatto oculare: la mancanza o difficoltà di contatto oculare può essere spia di alcune difficoltà del bambino che andranno analizzate in contesti multidisciplinari.

    - Nell’adulto
    1) Visione doppia improvvisa: può essere spia di alterazioni vascolari, metaboliche, neoplastiche, traumi…l’ortottista dopo una attenta anamnesi riuscirà a indirizzare il paziente verso ulteriori accertamenti per individuarne la causa.
    Una volta trovata, ti aiuterà risolvere il fastidioso sintomo della visione doppia attraverso l’uso dei prismi;

    2) Visione sfocata/sdoppiata con difficoltà di messa a fuoco delle immagini da vicino: questo sintomo è tipico strabismi latenti divenuti manifesti, ovvero deviazioni oculari che il soggetto riusciva a controllare e ad un certo punto (complice lo stress, il cambio lenti, variazioni della gradazione, l’avanzare dell’età…) si scompensano divenendo strabismi veri e propri; oppure alterazione della convergenza oculare che dovrà essere individuata e trattata per evitare i sintomi che porta con sé;

    3) In tutti i casi in cui si vive con sintomi come: mal di testa, cervicalgia, affaticamento visivo, difficoltà di concentrazione nel lavoro prolungato davanti al PC... sono tutti indici di sofferenza a carico del sistema visivo o di possibili alterazioni a carico della visione binoculare che necessitano approfondimento e che l’ortottista può aiutarti a risolvere migliorando la qualità della tua visione!

    Dunque come si è potuto evincere il mestiere dell’ortottista offre molte possibilità tutte volte al benessere visivo e alla salute oculare.
    È fondamentale la stretta collaborazione in primis con il medico oculista e anche con le altre figure legate al mondo della vista come ottico e optometrista.

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